Rhò, live @ Circolo degli Artisti

In questo primo articolo scrivo le mie impressioni su Rhò, l’ultimissimo artista che ho ascoltato dal vivo.

Rhò

(foto via)

Rhò“, nome d’arte di Rocco Centrella, lo leggevo scritto ormai da un po’ su riviste e blog di musica. Devo ammettere però che fino a ieri sera ancora non avevo ascoltato nessuno dei suoi pezzi. Non so dire se sia per il colpo di fulmine che è scattato appena ho messo piede in sala ma a risentirlo su Spotify oggi, mi mancava qualcosa. Intendo dire che è uno di quelli che live rende decisamente di più. La base musicale mi è arrivata subito (così, per utilizzare un termine caro ai talent), dopo aver realizzato che era tutta opera di una solo musicista, mi è piaciuto ancor di più. Sarà che sono un fan di Radical Face, e lui me lo ha ricordato vagamente. Non voglio paragonarlo a qualcosa che di già esistente, ritengo sia molto originale ma un appunto devo farglielo: la pronuncia inglese a mio avviso non è delle migliori. Capisco l’ambizione, più che legittima, di conquistare quei posti dove è stato apprezzato Notte Sento (corto per cui Rhò ha curato la colonna sonora). Tuttavia credo che la vera sfida per un compositore come lui sarebbe quella di cantare in italiano e in tal caso rivoluzionerebbe in qualche modo le sonorità dell’indie nostrano come pochi hanno saputo fare.